Recensione _”Nobody Knows the Real Story” – il nuovo disco di AZAZA ÑAÑA
di Giorgio Borrelli
Fabrizio Fedele, chitarrista, compositore e arrangiatore partenopeo si rende nuovamente protagonista del panorama musicale campano e non solo con un nuovo progetto discografico, la “AZAZA ÑAÑA Band” in collaborazione con il chitarrista Gen Cotena e dal titolo: “Nobody Knows the Real Story”.
La AZAZA ÑAÑA Band con cui gli autori presentano ed eseguono le composizioni, suonano un Hipnotic jazz rock ed è prodotto, mixato e masterizzato da Fabrizio Fedele presso i Cellar Studio di Napoli.
Le composizioni, tutte originali, recano la firma di Fabrizio Fedele e Gen Cotena, ad eccezione della traccia n. 2 “Cloudsweepers”, scritta da Fabrizio Fedele e della traccia 7 “Start up #2”, scritta a sei mani da Fedele, Gen Cotena e dal bassista Federico Morra.
Il progetto è un lavoro complesso e corale non finalizzato all’espresione di un virtuosismo fine a se stesso ma al servizio delle immagini con cui ritaglia paesaggi talvolta onirici.
La scelta dei suoni e delle armonie viene espressa attraverso fraseggi e ritmiche di matrice orientale e “progressive rock” degli anni ’70.
Suono netto, definito, talvolta grezzo ma non per questo “vuoto”, trasportano l’ascoltatore in una caleidoscopica realtà alternativa.
La chitarra elettrica è la voce predonimante dell’intero lavoro, parla diverse lingue: si articola tra fraseggi hendrixiani e crimsoniani, giusto per citare giganti del passato, ma senza alcuna emulazione, piuttosto gli autori riescono a sublimare tali voli pindarici con un linguaggio personale che è scevro dai qualsiasi rischioso ed inevitabile condizionamento.
L’intero album sembra esprimere un desiderio di libertà , tuttavia sembra suggerire il contatto con le proprie radici, con la terra.
Infatti, l’intero lavoro da spazio più al ritmo che a fraseggi virtuosistici e, dunque, ecco spiegata la scelta di sonorità intense e granitiche.
La AZAZA ÑAÑA Band è così composta: Fabrizio Fedele (Chitarra elettrica), Gen Cotena (Chitarra elettrica), Federico Morra (Basso), Davide Ferrante (batteria).
Un album non solo musicale ma “fotografico” che va posseduto assolutamente.